mercoledì 31 luglio 2013

The hiFace DAC Strikes Again! A new Review on Audiostream - L'hiFace DAC Colpisce Ancora! Una Nuova Recensione su Audiostream

[English]

HiFi lovers know Audiostream, the on-line magazine from the same makers of Stereophile, devoted to computer audio and new technologies.

Audiostream has just published a rave review of the hiFace DAC, which you can read here: http://www.audiostream.com/content/m2tech-hiface-dac. The editor, Jason Serinus, is really happy with the hiFace DAC, stating that the difference in sound quality from his reference DAC which costs some 100 times more (!) than the hiFace DAC is so ridiculously small that makes him wonder about spending more than the cost of M2Tech's little jewel for any DAC!

[Italiano]

Gli amanti dell'alta fedeltà sicuramente già conoscono Audiostream, pubblicazione di settore on-line dello stesso gruppo editoriale della celebre Stereophile, dedicata all'audio del computer e alle nuove tecnologie.

Audiostream ha recentemente pubblicato una stupenda recensione dell'hiFace DAC, che potete leggere qui: http://www.audiostream.com/content/m2tech-hiface-dac. Il recensore, Jason Serinus, è veramente contento dell'hiFace DAC, tanto da affermare che le differenze in qualità sonora rispetto al suo DAC di riferimento, del costo circa 100 volte superiore (!) sono così ridicolmente ridotte da chiedersi il senso nello spendere cifre superiori al costo del gioiellino M2Tech per acquistare un qualunque DAC!

lunedì 29 luglio 2013

Italian User Write About the hiFace DAC - Un Utente Italiano Scrive una Recensione sull'hiFace DAC

[English]

One of our Italian users has kindly sent us a spontaneous review on the hiFace DAC. Needless to say that he's fond of the hiFace DAC. He uses the hiFace DAC in an all-Audio Tekne system. This fact, already, can be claimed as a pure heresy, nevertheless, he says that the hiFace DAC is capable of keeping the overall approach of the system, turning a test experience into listening pleasure.

It's very interesting when he says that the increase in resolution brigns to an apparent decrease of dynamic, to later realize that it's the distortion and the digital artifact to disappear, which are often exchanged for dynamic.

The writer closes stating that the hiFace DAC can kill (well, the word is not exactally "kill") a lot of more expensive competitors, particularly in systems in which tis implicit strenghts are duly highlighted.

You can find the review (in italian) in the italian section below: it is worth to use Google Translator to read it in your language.

[Italiano]

Un nostro cliente italiano ci ha gentilmente inviato una sua recensione sull'hiFace DAC, scritta "motu proprio". Inutile dire che è molto contento dell'hiFace DAC. Lo usa in un impianto "tutto Audio Tekne" e già questo potrebbe far gridare all'eresia. Ciò nonostante, l'autore della recensione afferma che l'hiFace DAC è in grado di conservare l'approccio musicale generale dell'impianto, trasformando un test in un momento di piacere musicale.

E' molto interessante leggere che ha percepito l'incremento in risoluzione come una apparente diminuzione di dinamica, solo per scoprire poi che erano la distorsione e gli artefatti digitali a diminuire, aspetti del suono che spesso vengono scambiati per dinamica.

L'autore chiosa affermando che l'hiFace DAC può uccidere (beh, la parola non è proprio questa) molti dei suoi più costosi concorrenti, specialmente in impianti in grado di mettere in luce nel dovuto modo le forze di questo DAC piccolo solo nel prezzo.

Di seguito la recensione:

FUCK THE GIANTS
Lo strumento dell’ing. Manunta non ammazza nessun gigante. Non ve ne sono e non ce ne devono essere, nella musica, di giganti da ammazzare. Anche perché il più delle volte sono solo suggestioni giornalistiche create (quasi ad hoc?) per conquistare visibilità nell’affollato e congestionato mondo dell’informazione digitale. Gli anglofoni direbbero “you get what you pay for”.
Ho parlato dell’hiFace come strumento, non a caso. La sua capacità di “ricomporre” la musica non ha eguali nella sua classe di prezzo. Equilibrio, trasparenza, linearità e naturalezza. Questo è quello che avrete per il prezzo pagato. La naturalezza, in particolare, è un parametro sconosciuto, fino ad oggi, nel segmento in cui la creazione dell’impresa pisana si colloca.
La prova l’ho effettuata con una catena completa Audio Tekne, che costituisce il mio riferimento assoluto, sempre che di assoluti si possa parlare. Questi strumenti approssimano la mia idea di suono ideale poiché sono concepiti attorno ad una filosofia ben specifica: la musica è e deve essere prima di tutto esperienza culturale ed intellettuale. Se avete la possibilità di ascoltare qualche creazione di Imai vi renderete conto che la nota dominante è la medesima dell’hiFace, la naturalezza.
La metto brutalmente: ho scollegato stadio phono e testina Audio Tekne e ho collegato l’hiFace direttamente all’integrato TFM-2000. La differenza era colossale, ovviamente (e menomale…per i 15 mila euro circa che ci ho investito…!), ma il carattere di fondo della catena AT era preservato!! L’enorme passo avanti compiuto dalla M2Tech è stato quello di infondere una raffinata filosofia di suono in un prodotto pensato per le masse.
Ho adorato il suo essere spartano in quel suo colore arancio che non chiede di certo scusa; è stato commuovente vedere che il pezzo in mio possesso aveva un suo numero di serie scritto a mano, come per i veri giganti esoterici giapponesi; ed è stato meraviglioso potersi godere la musica con schietta semplicità. Ci pensate? Non è più necessario impazzire tra convertitori usb/spdif, dac con diverse campionature a disposizione, limitazioni nei sistemi operativi e/o programmi per la riproduzione, etc. Qui collegate il computer all’amplificatore e avrete istantaneamente tutti i suoni ricompresi tra il minimo e il massimo ad oggi disponibili.
Ok ma come suona? Rispondo come se mi chiedeste come suonano gli AT: normale! Una normalità tutta giapponese; non flemmatica, ma saggia e spirituale. Questo convertitore suonerà “rassicurante” con qualsiasi file deciderete di riprodurre. Rassicurante nel senso che non siederete sul divano con i nervi tesi e la gastrite galoppante alla ricerca della minima esitazione dell’apparecchio che condurrà al classico “si è ok, ma vorrei un po’ più di questo o meno di quello”. È un oggetto che dona serenità, come stare seduti in riva al mare, all’alba, a contemplare i suoni intorno e il silenzio nel mezzo. Non sembra precario o esitante come molte delle creazioni digitali del nostro tempo, sempre appese al filo, sempre incerte nell’incedere come potrebbe anche essere normale in un comparto in continua (ri)evoluzione. Questa è innovazione portata all’esasperazione, a livelli talmente alti da poter essere considerata matura. Qui si è lasciati il terreno incerto e sdrucciolevole della “novità”; si respira compiutezza di progetto e orgoglio di risultato. Qui si è talmente avanti rispetto al resto che ci si è permessi di donare all’oggetto perfino un’anima.
È stato anche “didattico”, in un certo senso, ascoltarlo. Ho confrontato gli stessi album con differenti livelli di “precisione”; ho ascoltato e confrontato il cd standard a 16bit e poi 24bit/96khz e 24bit/192khz. All’aumentare del bit rate ho assistito ad un fenomeno del tutto inatteso: la trasparenza, il dettaglio e il corpo aumentavano, ovviamente, mentre la dinamica sembrava diminuire. Sono passato al vinile con la configurazione massima a mia disposizione e l’ho confrontato con la campionatura a 24/192: il carattere di fondo era, ancora una volta, il medesimo. L’aumento del bit rate non diminuiva la dinamica, bensì rimuoveva semplicemente buona parte delle distorsioni che solitamente si scambiano per dinamica. Il risultato era piacevolissimo, di una piacevolezza quasi vinilica. No, secondo me, la musica digitale non suonerà mai come il vinile e, non deve, perché differenti sono i parametri sonori che vengono enfatizzati. In un aspetto specifico, però, credo che un giorno possano incontrarsi, la dinamica, appunto. Questa minuscola pennina è in grado di avvicinarci, oggi, a questo ipotetico ed auspicabile futuro.
In Closer dei Joy Division a 192khz la musica usciva martellante, ipnotica e rabbiosa, come impone un gran disco di new wave. L’album è strepitoso perché, se riprodotto a dovere, suona intimo e lirico al contempo. L’alta campionatura utilizzata ha concentrato il messaggio sonoro intorno ad uno specifico punto nello spazio e da lì la musica procedeva illuminandosi da dentro. Si è verificato uno spettacolo fenomenale: il mantra di “Atrocity Exhibition” era avvolto da una nota di fondo di depressione e mestizia appena accennata; il ”male di vita” di Ian Curtis si stagliava sul fondo dell’amalgama generale di distorsioni, come a voler rimanere volontariamente in disparte. Proprio come su lp, non ti preoccupi dei parametri audiofili. Mi sono commosso.
In the Black Saint and the Sinner Lady di Charles Mingus il carattere sonoro dominante era del tutto preservato. Questo è uno tra i dischi più belli, complessi e avanguardisti che possiedo. L’ho suonato su innumerevoli impianti è il più delle volte, purtroppo, è stata una vera tortura. Presi singolarmente gli strumenti suonano sgrammaticati, hanno un’impronta molto molto free. La composizione vuole esprimere il disagio e la rabbia della comunità afroamericana di quel periodo. Il fatto è che questo è un disco di big band che è orchestrato in modo monolitico, come se a suonare fosse un unico strumento. In impianti men che equilibrati, l’impatto è devastante e non si riesce ad arrivare alla fine del primo movimento. Passando dal vinile al file 24/96 (non posseggo purtroppo la versione a 192khz che comunque, penso, non sia stata ancora pubblicata) ho notato qualche compressione qua è là, qualche indurimento di tanto in tanto e una perdita di drammaticità nell’esecuzione; gran parte del resto però c’era tutto. Confesso che l’hiFace è il primo apparecchio digitale che non è uscito a pezzi dalla prova di Black Saint e credetemi non è poco!
Molti dischi li ho in bassa risoluzione, alcuni addirittura in mp3 di bassa qualità. L’hiFace è stato capace di suonare TUTTO in maniera gradevole assecondando la registrazione e rendendola comunque naturale. Le buone registrazioni con alto bit rate sono tutt’altra cosa, ovviamente, ma allo stesso tempo anche quelle più approssimative non risultano fastidiose. Alla fine, credetemi, vi troverete a non fare più distinzioni tra alta e bassa definizione perché apprezzerete un po’ tutta la vostra discografia digitale. Non è poi questo il fine ultimo della buona riproduzione?
Insomma, alla fine penso di poter concludere che questo hiFace sia un piccolo Davide con un cuore da (piccolo) Golia. Per una volta mettiamo da parte l’effettistica editoriale e diciamo che questo piccoletto i giganti non li ammazza, li … beh guardate il titolo!
A questo punto mi chiedo come suonino le realizzazioni più impegnative della stessa casa…
Un ultima raccomandazione: tutto ma non Windows! Non è semplice campanilismo. Linux (in realtà una sua specifica implementazione, Audiophile Linux che trovate qui http://www.ap-linux.com/ e usate Fluxbox, mi raccomando!) surclassa letteralmente Windows con i driver forniti e con Foobar+Jplay. Credetemi, non potrete dire di aver ascoltato veramente ciò che è in grado di fare questo piccolo gioiellino. Qualche grattacapo in più per l’installazione e il setting ma l’incremento di prestazioni è veramente sensibile.

venerdì 26 luglio 2013

hiFace DAC with Galaxy Note II Playing FLAC Perfectly - L'hiFace DAC con un Galaxy Note II Riproducono FLAC perfettamente



[English]

From our Greek distributor - A Galaxy Note II has been connected to an hiFace DAC to play FLAC tracks with superb results. High performance on mobility is the keyword!

[Italiano]

Dal nostro distrinutore greco. Un Galaxy Note II è stato collegato ad un hiFace DAC per riprodurre file FLAC con risultati superbi. Il concetto-chiave è: elevate prestazioni nel portatile!

domenica 21 luglio 2013

Nick Whetstone from TNT Audio Happy About the hiFace DAC - Nick Whetstone di TNT Audio si Diverte con l'hiFace DAC

[English]

Nick Whetstone, long time contributor to then English section of TNT Audio (www.tnt-audio.com), has recently published a review of the hiFace DAC. He was very positively impressed by the DAC, with the only drawback of some configuration problems on his Linux PC's.

Now, he has solved the problems and is entirely satisfied by the sound quality and versatility of the small orange DAC. You can read the amended review here:
 
[Italiano]
 
Nick Whetstone, penna storica della sezione in inglese di TNT-Audio (www.tnt-audio.com) ha recentemente pubblicato una recensione dell'hiFace DAC. Il giornalista inglese si è detto positivamente impressionato dal DAC, con l'unica riserva di alcuni problemi di configurazione avuti con i suoi computer Linux.
 
Ora Nick ha risolto i problemi ed è totalmente soddisfatto dalla qualità sonora e dalla versatilità del piccolo DAC arancione. Potete leggere la recensione aggiornata (in inglese) qui: http://www.tnt-audio.com/sorgenti/m2tech_hiface_dac_e.html.

mercoledì 17 luglio 2013

New Reviews on hiFace DAC - Nuove Recensioni dell'hiFace DAC

[English]

I'd like to highlight two recent reviews about the hiFace DAC. One is from Earmass (http://earmass.com/2013/07/05/m2tech-hiface-dac-bring-good-musics-everywhere/), with a title that is absolutely perfect.
The other one is from Trulygadgets (http://www.trulygadgets.com/4670/gadgets/m2tech-making-music/). Both focus on the incredibly high sound quality from a DAC so small and cheap.
Earmass' Su says: "HiFace is actually really great for what it intended to, a portable DAC that you can bring it when you go with your laptop/net book."
The anonymous reviewer from Trulygadgets replies: "Like all high-end audiophile gear out there, the M2Tech HiFace DAC isn't cheap at $295, but it is a fair price for what you are getting. The components are top-notch, and there simply isn't a more capable DAC this size.".

[Italiano]

Ho piacere di attrarre l'attenzione dei miei lettori su due recenti recensioni dell'hiFace DAC. Una è su Earmass (http://earmass.com/2013/07/05/m2tech-hiface-dac-bring-good-musics-everywhere/), con un titolo assolutamente perfetto (M2Tech porta la musica ovunque).
L'altra è su Trulygadgets (http://www.trulygadgets.com/4670/gadgets/m2tech-making-music/). Entrambe evidenziano la qualità sonora incredibilmente elevate per un DAC così piccolo ed economico.
Su, recensore di Earmass, dice che "l'hiFace [DAC] è veramente grande nel'essere ciò per cui è stato progettato: un DAC portatile che potete portare con voi insieme al vostro laptop o netbook."
L'anonimo recensore di Trulygadgets replica: "Come tutti gli apparecchi high-end in circolazione, l'hiFace DAC della M2Tech non è economico (costa in USA 295$), ma il suo è un prezzo giusto per ciò che vi da in cambio. La componentistica è di altissimo livello e non esiste alcun DAC che faccia meglio di lui con queste dimensioni."

martedì 9 luglio 2013

The hiFace DAC: What It Is and What It's Not - L'hiFace DAC: Cosa E' e Cosa Non E'

[English]

Some confusion has risen around the new hiFace DAC. Maybe due to the small size, recalling some competitors’ similar products with different features, and an unfortunate sentence in the introducing text on our website, immediately mirrored on many other specialized websites, people often don’t really get the real essence of the hiFace DAC. A few words are thus worth to dissipate any doubt.

The hiFace DAC IS a digital-to-analog converter to be used with a computer as digital source.

The hiFace DAC IS a high quality, line level output DAC to be hooked to preamps and amplifiers.

The hiFace DAC IS a cost-effective solution for budget-sensitive systems aimed at very good final results.

The hiFace DAC IS USB Audio Class 2.0 compatible. Thus, it needs NO DRIVERS under OSX and Linux.

The hiFace DAC CAN be hooked to an iPad (via the Camera Kit) or almost any Android tablet. However, some products (like the new iPad mini) haven’t sufficient current to power it. So, please do a test by your dealer before purchasing the hiFace DAC if hooking it to your tablet is your desire.

The hiFace has been designed mainly to be used as a classical desktop DAC. However, it MAY driver a headphones, provided its impedance is medium or high (say, more than 32 Ohms) AND its sensitivity is not too low. If one of these requirements are not met, you’ll get insufficient SPL and/or bad sound.

The hiFace DAC is NOT a headphones DAC. It may NOT correctly drive any headphones. If you have an Audez’e or a HiFiMan, then you need a dedicated headphones amplifier or another kind of DAC.

The hiFace DAC is NOT a cheap product. It’s been designed to deliver the best sound quality possible to a preamp or an amplifier for its price. This implies that it sounds better than many more expensive competitors. Do one thing only and do it well…

[Italiano]

Si è create un po’ di confusione attorno all’hiFace DAC. Forse a causa delle sue ridotte dimensioni, che richiamano alcuni prodotti della concorrenza con differenti caratteristiche funzionali, e di una frase poco felice nel testo di presentazione sul nostro sito web, subito ripresa da molti altri siti tematici, spesso gli appassionati non colgono appieno l’essenza dell’hiFace DAC. Vale dunque la pena spendere due parole per dissipare ogni dubbio.

L’hiFace DAC E’ un convertitore digitale/analogico da usare con un computer in qualità di sorgente digitale.

L’hiFace DAC E’ un DAC con uscita linea di alta qualità che deve essere collegato ad un preamplificatore o ad un amplificatore.

L’hiFace DAC E’ una soluzione economicamente conveniente per impianti dal budget limitato che puntino a risultati sonori di eccellenza.

L’hiFace DAC E’ compatibile USB Audio Class 2.0. Dunque, NON richiede driver sotto OSX e Linux.

L’hiFace DAC PUO’ essere collegato ad un iPad (con il Camera Kit) o alla maggior parte dei tablet Android. Comunque, alcuni prodotti (come il nuovo iPad Mini) non erogano sufficiente corrente per alimentarlo. Per cui, consigliamo di fare una prova presso il vostro rivenditore prima dell’acquisto, se il vostro obiettivo è collegare l’hiFace DAC al vostro tablet.

L’hiFace DAC è stato progettato principalmente per essere usato come un classico DAC da tavolo. Comunque, PUO’ pilotare delle cuffie, purché abbiano un’impedenza non troppo bassa (diciamo, più di 32 Ohm) ed una sensibilità non troppo bassa. Se uno di questi requisiti manca, si otterrà una pressione sonora insufficiente e/o un suono di scarsa qualità.

L’hiFace DAC NON è un DAC per cuffie. NON è in grado di pilotare adeguatamente qualsiasi cuffia. Se possedete una Audez’e o una HiFiMan, allora dovete munirvi di un amplificatore per cuffia dedicato o rivolgervi ad un altro prodotto.

L’hiFace DAC NON è un prodotto economico. E’ stato progettato per fornire la massima qualità sonora ad un preamplificatore o un amplificatore in rapporto al suo prezzo. Questo implica che suona meglio di molti suoi concorrenti più costosi. Fai una sola cosa, ma falla bene…

venerdì 5 luglio 2013

CanJam Europe 2013!



[English]

Essen (Germany) will host the greatest european event devoted to headphones and headphones amplifiers. CanJam Europe will be September 21 and 22. If you love headphones, don't miss it!

M2Tech will also exhibit with a new, exciting product.

For more information, www.CanJam.de.


[Italiano]

La cittadina tedesca di Essen ospiterà il più grande evento europeo dedicato alle cuffie e agli amplificatori per cuffia.. Il CanJam Europe si terrà il 21 ed il 22 Settembre. Se siete amanti delle cuffie, non potete mancare!

Anche M2Tech sarà presente, per presentare un nuovo, eccitante prodotto.

Per maggiori informazioni, www.CanJam.de.